Una critica al Forum Barcelona 2004


Barcellona, un caldo sole mediterraneo cuoce le vie della città vecchia, arrivando a punte di 35°c... Nella città catalana è Agosto e gli immancabili turisti visitano le sue cattedrali gotiche, i capolavori di Gaudì e Dalì e molti percorrono la Rambla ubriacandosi di sangria e della sua formicante vita.

... ma non è tutto...


Dall'8 al 14 di Agosto la città ospita due grandi eventi: il “Forum Barcelona 2004” e il “Festival Mondiale della Gioventù” (anch'esso aderente al Forum).


Nei mesi immediatamente precedenti a questa iniziativa sembrava si stesse organizzando una grande piazza, una gigantesca tavola rotonda intorno a cui parlare di pace, di partecipazione giovanile, di problemi sociali, ma in realtà non è andata così.


Tre sono state le gravi mancanze (o i gravi errori) del Forum.

La prima sta nelle scelte organizzative, che hanno portato ad una sponsorizzazione molto marcata da parte di Coca-Cola e Nestlè ma anche di Toyota, IBM e altre dubbie multinazionali. Si arrivava al punto che nei bar interni del Forum erano presenti unicamente prodotti Coca-cola e Nestlè.

Difficile parlare seriamente di globalizzazione ospitando e sponsorizzando i più grandi esempi della globalizzazione economica e finanziaria vorace, che non produce che sfruttamento e giornaliere violazioni dei diritti umani e dei lavoratori nel sud del mondo. Con queste oscure presenze era quasi ipocrita parlare invece della “globalizzazione umana” dei diritti e delle opportunità, voluta dal Movimento dei movimenti e di cui molti di noi pensavano di venire a discutere.


Secondo errore è stato l'eccessiva attenzione alle strutture, agli spettacoli e ai concerti che hanno trasformato il Forum in una specie di parco dei divertimenti. Dall'altro lato i seminari e i workshop sono stati veramente trascurati. Di tutti quelli organizzati, solo pochi erano veramente interessanti: la grande maggioranza cadeva nella mediocrità o ancora più in basso. Avrei preferito meno spettacoli, meno fuochi d'artificio, meno concerti, strutture anche rappezzate in malomodo, MA più attenzione ai seminari e più ospiti di spicco: più forum e meno fieramercato.


Terzo ed ultimo sbaglio è stato l'eccessivo spazio concesso ai gruppi indipendentisti: catalani, baschi, galiziani... Tutti avevano il loro banchetto e qualche seminario organizzato: lo spazio delle associazioni era occupato da loro almeno per un quarto. Non contenti invadevano anche altri seminari e workshop per diffondere la loro novella o per chiedere se il gruppo organizzaore di turno era o no favorevole alla loro secessione. In un'Europa sempre più proiettata verso l'unione e una condivisione e libera circolazione di persone e culture, questi gruppetti che vorrebbero veder la loro regione innalzata al titolo di nazione mi sembrano fuori luogo. Credo che la loro visione del mondo, composta di piccoli staterelli e potentati, sia inequivocabilmente rivolta al passato e lontana da un futuro e da un sistema più attento ai reali bisogni dei cittadini, quali il reddito, l'istruzione e la salute, come può esserlo l'Europa sociale. Credo che punto focale della loro idea di sistema sia il dialetto che parlano e mi ricordano i loro cugini italiani: Padani, indipendentisti della Repubblica Serenissima o indipendentisti Sardi...


Da segnalare anche qualche evento di minore importanza come il quasi litigio tra i relatori di una conferenza sul Sahara Occidentale (Marocco – Mauritania) nonchè il secco divieto d'ingresso ricevuto alla dogana da gran parte della delegazione africana poichè sprovvisti di Visto.

E' vero che Forum e Festival sono stati organizzati separatamente da associazioni diverse, ma legare il Festival della Gioventù al Forum e alle sue numerose pecche è stato, a mio modo di vedere, un grosso errore.

La prossima volta, per favore, risparmiateci almeno Coca-Cola, Nestlè e indipendentisti catalani.


Vittorio Valle